Prima consulenza gratuita           lun-ven  /  08.30-18.30

decarbonizzazione

Buone notizie per le aziende che producono beni green per sostenere la transizione verde e la decarbonizzazione dell’economia.
Con un recente decreto ministeriale sono stati istituiti i nuovi Contratti di sviluppo green 2023, di cui si attende il via libera dall’UE, nell’ambito della revisione del PNRR-RepowerEU che prevede per l’Italia risorse a fondo perduto fino a 2,76 miliardi di euro.

L’obiettivo della misura è accelerare il percorso di transizione ad un’economia green e l’efficientamento energetico delle attività industriali, sostenendo la produzione dei beni green necessari per la decarbonizzazione dell’economia, come batterie, pannelli solari e turbine eoliche.

In cosa consiste l’agevolazione per la decarbonizzazione delle imprese?

Con i Contratti di Sviluppo green le imprese di qualunque dimensione possono ottenere un contributo a fondo perduto, variabile in base alle dimensioni aziendali e le regioni di riferimento, fino al:

  • 55% per il Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia);
  • 40% in alcuni Comuni depressi del Centro Nord;
  • 35% nei restanti Comuni del Centro-Nord.

Per le grandi imprese, occorre precisare che sono ammesse solo se realizzano investimenti produttivi nel Mezzogiorno o in alcuni Comuni depressi del Centro Nord.

Caratteristiche necessarie dei programmi di sviluppo

Per poter partecipare al bando le imprese devono avere in cantiere investimenti produttivi del valore di almeno 20 milioni di euro, finalizzati a produrre beni quali batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, dispositivi per la cattura e stoccaggio di carbonio; estrarre o recuperare materie prime strategiche per la produzione di questi beni.

Inoltre, tali investimenti per la decarbonizzazione delle imprese devono rispettare almeno due di queste condizioni:

  • Generare un impatto positivo sull’occupazione;
  • Realizzareo consolidare sistemi di filiera diretta ed allargata;
  • Presentare innovazioni di prodotto, di processo, di organizzazione e/o di marketing rispetto allo stato dell’arte a livello internazionale;
  • Essere proposti da imprese a vocazione internazionale;
  • Prevedere interventi di efficientamento energetico, di abbattimento delle emissioni o di economia circolare.

I contratti di sviluppo green sono cumulabili col credito d’imposta nazionale per gli investimenti 4.0.

Se sei interessato a ricevere maggiori informazioni clicca qui. La prima consulenza è gratuita.