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MICROELETTRONICA

Il c.d. Decreto “Omnibus” n.104 del 2023 introduce un nuovo credito di imposta per incentivare gli investimenti in progetti di ricerca e sviluppo nel settore della microelettronica in Italia, con uno stanziamento di 530 milioni di euro fino al 2028.

La misura nasce dalla spinta della Commissione Europea al Chips Act Europeo per rafforzare la produzione locale dei semiconduttori e ridurre la dipendenza dai fornitori asiatici, attualmente detentori quasi del monopolio del mercato.

Vista la sempre crescente importanza dei semiconduttori nella produzione di prodotti e tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale, l’UE ha posto come obiettivo un incremento della capacità produttiva di microchips al 20% del mercato mondiale, entro il 2030.

Il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo nella microelettronica aiuterà le imprese del settore a investire in nuovi prodotti e processi fino al 2027.

In cosa consiste l’agevolazione per la microelettronica?

Il Credito d’imposta ricerca e sviluppo per la microelettronica varia a seconda della dimensione dell’impresa e agli interventi ammissibili può arrivare a coprire fino all’80% delle spese, sostenute dall’11 agosto 2023 al 31 dicembre 2027.

Sono agevolabili costi per:

  • Personale come ricercatori e tecnici
  • Strumenti e attrezzature
  • Brevetti e consulenze
  • Spese generali

Per fruire del credito d’imposta è necessario essere in possesso della certificazione che attesti l’effettivo sostenimento dei costi di ricerca e sviluppo, rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione.

Contattaci subito per saperne di più e rimanere aggiornato sulla pubblicazione del decreto interministeriale che definirà i criteri di assegnazione delle risorse e le procedure per accedere al beneficio dedicato al settore della microelettronica.