1. Che cos’è il credito d’imposta?
2. Beneficiari e soggetti esclusi dal credito
3. Attività e misure dell’agevolazione
3.1 Attività di ricerca e sviluppo
3.2 Attività di innovazione tecnologica
3.3 Attività di design e ideazione estetica
4. Credito d’imposta ricerca e sviluppo: come funziona?
4.1 Adempimenti per l’ottenimento del credito d’imposta ricerca e sviluppo
4.2 Credito d’imposta per il Mezzogiorno
4.3 Altre maggiorazioni del credito d’imposta ricerca e sviluppo
5. L’analisi delle opportunità di credito d’imposta ricerca sviluppo

L’uso corretto delle agevolazioni fiscali contribuisce alla crescita e allo sviluppo delle imprese di qualunque settore e dimensione. A proposito, una delle novità più importanti degli ultimi anni per le imprese è il potenziamento del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo, incentivo automatico che consente un significativo taglio delle tasse.
Tale beneficio rappresenta pertanto uno tra i principali strumenti di incentivazione a disposizione delle aziende alla ricerca di agevolazioni fiscali.
Attraverso servizi di consulenza interamente personalizzati, Gruppo Finservice aiuta le imprese a individuare le migliori agevolazioni esistenti per le proprie attività di ricerca e sviluppo. Riferendosi a ricerca e sviluppo, si pensa spesso ad attività legate a brevetti, laboratori o innovazioni ad altissimi livelli.
La realtà è diversa: con tali termini s’intendono infatti tutte le attività di miglioramento di prodotto e di processo che ogni azienda svolge per essere competitiva sul mercato e migliorarsi ogni giorno.
In questa pagina, tratteremo tutti i dettagli e i vantaggi del credito d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazione.
Che cos’è il credito d’imposta?
Il credito d’imposta vigente per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design (CIRSID) svolte dalle imprese è una misura di incentivazione prevista nell’ambito del Piano Transizione 4.0 e finanziata fino al 2022 con risorse del PNRR – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Per effetto della Legge di Bilancio 2022, il credito d’imposta in oggetto è stato prorogato fino al 2031.
Quindi, che cos’è il credito d’imposta? Si tratta di un’agevolazione fiscale, o meglio, un credito di cui un’impresa può beneficiare in sede di versamento delle tasse, a loro riduzione.
Nello specifico, il credito d’imposta in oggetto vuole stimolare gli investimenti privati in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.
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Beneficiari e soggetti esclusi dal credito
Potranno beneficiare del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design tutte le imprese. Ciò è vero indipendentemente da dimensione, settore economico di appartenenza, forma giuridica e regime contabile dell’azienda.
Chiaramente le imprese richiedenti dovranno essere in regola con il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) e rispettare le normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Attività e misure dell’agevolazione
Le imprese che dal 2023 intendono beneficiare del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0, con l’approvazione della Manovra 2023 (Legge 197/2022) si devono confrontare con un nuovo quadro regolatorio: sono infatti entrate in vigore nuove aliquote agevolative e il calcolo del beneficio è determinato sulla base dell’importo del costo d’investimento annuo come da seguente tabella:
ATTIVITÀ AGEVOLABILI | ||||
RICERCA & SVILUPPO |
INNOVAZIONE 4.0 E GREEN |
INNOVAZIONE TECNOLOGICA | DESIGN E IDEAZIONE ESTETICA |
|
BENEFICIO 2023/2025: |
10% | 10% | 10% | 10% |
max. 5 mln € | max. 4 mln € | max. 2 mln € | max. 2 mln € | |
BENEFICIO 2021/2022: |
20% | 15% | 10% | 10% |
max. 4 mln € | max. 2 mln € | max. 2 mln € | max. 2 mln € | |
BENEFICIO 2020: |
12% | 10% | 6% | 6% |
max. 3 mln € | max. 1,5 mln € | max. 2 mln € | max. 1,5 mln € |
Attività di ricerca e sviluppo
Rientrano nel credito d’imposta le attività di:
- ricerca fondamentale;
- ricerca industriale;
- sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico.
Nel 2020, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo ammontava al 12% della spesa sostenuta, per un massimo 3 milioni di euro.
Già nel biennio 2021-2022 questo aumenta al 20%, nel limite massimo di 4 milioni di euro, e dal 1 gennaio 2023 è pari al 10% con massimale annuo aumentato a 5 milioni di euro.
Attività di innovazione digitale 4.0 e green
Rientrano in questa categoria le attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.
Il credito per queste attività è stato riconosciuto in misura pari al 15% dei costi fino al 2022 e al 10% dei costi dal 2023.
Attività di innovazione tecnologica
Rientrano in questa categoria le attività finalizzate alla realizzazione e sostanziale miglioramento di prodotti o processi di produzione.
Nel 2020 il credito d’imposta per attività tecnologiche è riconosciuto al 10% delle spese agevolabili, fino a 2 milioni di euro. Dal 2021 il credito è aumentato al 15% nel caso in cui le attività innovative si rivolgano ad un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0. Sia nel 2022 che nel 2023 il credito spetta in misura pari al 10% nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
Attività di design e ideazione estetica
Le attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta riguardano la concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari nei settori:
- tessile e della moda;
- calzaturiero;
- occhialeria;
- orafo;
- mobile e dell’arredo.
Nel biennio 2021-2022, il credito d’imposta riconosciuto è pari al 10% delle spese agevolabili, fino a 2 milioni di euro. Nel 2023 sono stati confermati aliquote e massimale.
Consulenza sul credito d’imposta
e sugli investimenti in ricerca e sviluppo
Gli interventi di finanza agevolata offrono alle imprese molteplici possibilità di crescita e sviluppo. Individuare gli strumenti più adatti alla propria realtà aziendale può costituire una vera e propria sfida.
Proprio per questo, Gruppo Finservice propone un servizio di consulenza incentrato sulla finanza agevolata. Il nostro team si avvale dell’esperienza di oltre 350 professionisti nel campo del credito agevolato per aiutare la tua impresa ad accedere alle opportunità di sviluppo che cerchi.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo: come funziona?
Sarà possibile usufruire del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design fino al 2031. È possibile ricevere il bonus esclusivamente in tre rate annuali di pari importo.
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è utilizzabile tramite modello F24, a partire dall’esercizio successivo a quello in cui l’azienda ha sostenuto le spese. Sono necessari il rilascio della certificazione dei costi e l’espletamento degli obblighi documentali.
Il credito d’imposta riconosce tra i costi agevolabili, inoltre, le spese per la certificazione dei costi da parte di professionisti o società di revisione. L’importo massimo ammissibile è di 5000 euro. Questa condizione è valida solo per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti.
Infine, il credito di imposta per ricerca e sviluppo non contribuisce alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP. Non è soggetto, inoltre, ai limiti annuali per la compensabilità dei crediti
Adempimenti per l’ottenimento del credito d’imposta ricerca e sviluppo
Con l’obiettivo di ottenere il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, l’impresa dovrà produrre la documentazione necessaria. Questa include:
- relazione tecnica asseverata: questa deve illustrare le finalità, i contenuti, e i risultati delle attività di ricerca e sviluppo svolte;
- certificazione del revisore dei conti dei costi in attività di R&S, innovazione e/o design e ideazione estetica;
- comunicazione al Ministero dello sviluppo economico (MISE);
- indicazione del credito d’imposta nel quadro RU della dichiarazione dei redditi.
Credito d’imposta per ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design prevede, inoltre, delle maggiorazioni per le imprese con sede nel Mezzogiorno.
Le regioni coinvolte sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La percentuale di credito è stato prorogato anche per il 2023 al:
- 45% per le piccole imprese;
- 35% per le medie imprese;
- 25% per le grandi imprese.
Altre maggiorazioni del credito d’imposta ricerca e sviluppo
Il credito d’imposta prevede una maggiorazione del 50% nel caso in cui l’azienda sostenga costi per commesse legate ad attività di ricerca e sviluppo svolte da università ed enti di ricerca italiani, nonché start up innovative.
Inoltre, esistono maggiorazioni al 50% anche per le nuove assunzioni di personale con contratto indeterminato impegnato nelle attività agevolabili.
Al fine di ottenere il credito d’imposta, il neoassunto dall’impresa deve:
- avere meno di 35 anni;
- essere al primo impiego;
- possedere il titolo di dottore di ricerca (o iscrizione ad un ciclo di dottorato);
- in alternativa, possedere una laurea magistrale in discipline scientifiche.
- Non esistono, infine, limitazioni al numero di attività che un’impresa può agevolare nel corso dello stesso esercizio.
Gruppo Finservice e l’analisi delle opportunità di credito d’imposta ricerca sviluppo
In definitiva, il credito d’imposta rappresenta un’ottima opportunità per agevolare le aziende che investono in attività innovative. Gruppo Finservice fornisce un’analisi approfondita al fine di vagliare tutte le attività svolte dalle imprese e meritevoli di contributo.
La nostra competenza ventennale in questo ambito ci permette di offrire alle aziende consulenze mirate volte al raggiungimento di qualsiasi obiettivo di agevolazione nel campo dello sviluppo e innovazione.