
Con un decreto del presidente del consiglio sono stati stanziati 3,3 miliardi di euro del Fondo Nazionale per la Microelettronica, introdotto già nel 2022 dal Decreto Energia n.17 con una dotazione iniziale di 4,15 miliardi di euro.
Queste risorse residue serviranno, in linea con il più ampio Chips Act europeo, a supportare le imprese che intendono aprire nuovi stabilimenti o riconvertire siti industriali già esistenti al fine di favorire le fasi di progettazione e design, fabbricazione, assemblaggio e packaging della filiera dei semiconduttori.
L’obiettivo è diminuire entro il 2030 la dipendenza delle imprese italiane appartenenti ai settori industriali a più alto fabbisogno di chips: auto, energie rinnovabili, difesa, tlc e intelligenza artificiale.
Per farlo, è stata prevista una ripartizione annuale dei 3,3 miliardi fino al 2030, secondo questo piano:
- 50 milioni in riferimento al 2022
- 487 milioni per il 2023
- 456 milioni per il 2024
- 336 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027
- 341 milioni per il 2028
- 475 milioni sia per il 2029 sia per il 2030
Un successivo DM, atteso nei prossimi mesi, definirà la data di apertura dello sportello per accedere al bando dedicato al settore dei semiconduttori.
Ulteriori sviluppi
Nel frattempo, il 3 novembre 2023 è stata inaugurata a Pavia la Fondazione Chips.It, il Centro italiano per il design dei microprocessori, che dovrà coordinare progetti di ricerca e design tra università e aziende.
Un passo in avanti importante per l’Italia nel settore della microelettronica in quanto rappresenterà anche un vero e proprio Centro di Competenza, contribuendo alla formazione e alla crescita delle nuove generazioni di talenti nel settore.
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Per approfondire le agevolazioni dedicate alle imprese appartenenti al settore della microelettronica, come il credito d’imposta ricerca e sviluppo, clicca qui.