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transizione 4.0

Gli incentivi fiscali rappresentano un sostegno importante agli investimenti delle imprese. Analizzare l’impatto economico delle misure governative sull’intero sistema industriale del Paese è determinante per comprenderne l’efficacia.

Il recente rapporto pubblicato dal Ministero delle Finanze (MEF), “Gli incentivi in investimenti 4.0: una valutazione dell’impatto della misura”, evidenzia i benefici generati dal Piano Transizione 4.0, con risultati tangibili sull’aumento di fatturato, occupazione e investimenti.

Prima di approfondire le performance registrate, riassumiamo brevemente che cos’è il Piano Transizione 4.0, a chi si rivolge e quali sono le aliquote di beneficio previste.

Piano Transizione 4.0 e il Rapporto di Valutazione Intermedia del MEF

Il Piano Transizione 4.0, evoluzione del Piano Industria 4.0, è un insieme di incentivi alle imprese, erogati sotto forma di credito di imposta, con l’obiettivo di sostenere e favorire la digitalizzazione del sistema produttivo italiano attraverso investimenti in beni strumentali, ricerca e sviluppo e formazione 4.0.

Il Comitato scientifico per la valutazione dell’impatto economico degli interventi del Piano Transizione 4.0, nel rapporto Gli incentivi in investimenti 4.0: una valutazione dell’impatto della misura, conferma che il Piano ha prodotto effetti positivi nel triennio 2020-2022.

Questi gli indicatori.

Sono stati erogati complessivamente 29 miliardi di euro sotto forma di crediti di imposta, di cui circa 23 miliardi (oltre l’80%) relativi ad investimenti in beni materiali 4.0, come macchinari, apparecchiature, impianti.

Dei 208.000 beneficiari dei crediti d’imposta, il 50% è costituito da micro e piccole imprese. A livello territoriale, il Nord ha ricevuto 12,6 miliardi di euro, il Sud 3 miliardi e il Centro 2,6 miliardi.

Nel triennio 2020-2022, il Piano Transizione 4.0 ha fatto registrare: 40.000 nuovi posti di lavoro (di cui 34.000 nelle PMI e 5.000 nelle grandi imprese), crescita del fatturato e un aumento degli investimenti fino al 3,7% rispetto alle aziende che non hanno beneficiato delle agevolazioni.

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