Il rating finanziario aziendale è un indicatore che sintetizza la solidità economico-finanziaria di un’impresa e la sua capacità di rispettare i propri impegni.
Rappresenta il punteggio che banche, investitori e fornitori assegnano all’azienda per capire quanto sia affidabile dal punto di vista finanziario. Avere un buon rating significa poter accedere più facilmente al credito, ottenere tassi di interesse più favorevoli e migliorare la reputazione sul mercato.
Il rating finanziario non è sempre obbligatorio.
- Per le grandi imprese o le società quotate in borsa, ottenere un punteggio da agenzie internazionali come Moody’s, S&P o Fitch è rilevante, senza un rating riconosciuto infatti queste aziende rischiano di non poter accedere a determinati strumenti finanziari o ai mercati dei capitali, o di farlo a condizioni molto meno favorevoli.
- Le PMI e le start-up, invece, possono scegliere volontariamente di richiedere un rating, trasformandolo in uno strumento strategico: un punteggio positivo aumenta la credibilità dell’impresa verso banche, fornitori e investitori, facilitando l’accesso a finanziamenti a condizioni più favorevoli.
Inoltre, ogni volta che un’impresa richiede un finanziamento, la banca assegna un rating interno, anche senza che l’azienda faccia alcuna richiesta.
In questo caso, il rating riflette la valutazione del rischio creditizio e influenza direttamente sia la decisione di concedere il prestito sia il tasso d’interesse applicato.
Il ruolo della Centrale Rischi
Un elemento centrale nella definizione del rating interno è la Centrale Rischi, il sistema gestito dalla Banca d’Italia che raccoglie informazioni sui finanziamenti concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari. Qui vengono registrati prestiti, linee di credito, scoperti di conto corrente e affidamenti. La banca utilizza questi dati per valutare la storia creditizia dell’impresa: eventuali ritardi nei pagamenti, esposizioni elevate o insoluti possono influenzare negativamente il rating, mentre un profilo pulito migliora la valutazione complessiva.
La Centrale Rischi fornisce i dati oggettivi, mentre il rating sintetizza la capacità dell’impresa di gestire i propri debiti e la sua affidabilità finanziaria complessiva.
Per supportare le imprese in questa fase, Gruppo Finservice offre un servizio dedicato: supportiamo l’analisi dei dati della Centrale Rischi attraverso una piattaforma intuitiva, che permette alle aziende di avere una visione chiara e dettagliata su crediti, linee di affidamento e garanzie. In questo modo, le imprese possono comprendere meglio la propria situazione finanziaria, identificare eventuali criticità e prendere decisioni più consapevoli per migliorare il rating e accedere al credito in condizioni più favorevoli.
L’impatto sul credito: dati e numeri del rating finanziario
Secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), le PMI italiane con un rating “buono” hanno circa il 70% di probabilità in più di ottenere linee di credito rispetto a quelle con rating “sufficiente”.
Inoltre, un rating elevato può ridurre il tasso d’interesse sui prestiti: un prestito di 100.000 euro a tasso 4% invece che 6% significa 2.000 euro in meno di interessi ogni anno. Su più finanziamenti e nel tempo, questo rappresenta un risparmio significativo.
Perché monitorare il rating finanziario è strategico
Curare il proprio rating significa migliorare la credibilità verso banche, fornitori e investitori, identificare eventuali punti deboli nella gestione finanziaria e pianificare interventi correttivi. In un mercato competitivo, il rating diventa uno strumento strategico che può fare la differenza tra difficoltà di accesso al credito e un percorso di sviluppo più sostenibile.
Dare valore alla tua solidità finanziaria è il primo passo verso lo sviluppo sostenibile della tua impresa.
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FAQ
Cos’è il rating finanziario aziendale e a cosa serve?
Il rating finanziario aziendale è un indicatore della solidità economico-finanziaria di un’impresa e della sua capacità di rispettare gli impegni. Banche, investitori e fornitori lo utilizzano per valutare l’affidabilità dell’azienda. Un rating elevato consente di accedere più facilmente al credito, ottenere tassi di interesse più favorevoli e migliorare la reputazione sul mercato.
È obbligatorio avere un rating aziendale?
No, non sempre.
- Grandi imprese e società quotate → Spesso necessitano di un rating ufficiale da parte di agenzie internazionali come Moody’s, S&P o Fitch per accedere a determinati mercati e strumenti finanziari.
- PMI e start-up → Possono richiedere un rating in modo volontario, utilizzandolo come strumento strategico per rafforzare la credibilità e migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti.
Che ruolo ha la Centrale Rischi nel determinare il rating finanziario?
La Centrale Rischi della Banca d’Italia raccoglie informazioni sui prestiti, linee di credito e affidamenti delle imprese. Le banche usano questi dati per assegnare un rating interno, che valuta il rischio di insolvenza.
- Ritardi nei pagamenti, esposizioni elevate o insoluti → peggiorano il rating.
- Una gestione finanziaria sana → migliora la valutazione e facilita l’accesso al credito.
Perché è importante monitorare il proprio rating aziendale?
Monitorare e migliorare il rating finanziario consente di:
- Aumentare le probabilità di ottenere finanziamenti (fino al 70% in più per chi ha un rating “buono”).
- Ridurre i costi dei prestiti grazie a tassi d’interesse più bassi.
- Identificare eventuali criticità nella gestione finanziaria.
- Rafforzare la credibilità verso banche, investitori e fornitori.




